Il Tartufo
La Toscana è una Regione molto importante e famosa per la produzione dei Tartufi: con il prezioso aiuto dei cani, nei boschi incontaminati di questa splendida Terra, si raccolgono le più gustose specie di questo prezioso e raro fungo:
-Il Tartufo Bianco Pregiato (Tuber Magnatum Pico), il Tartufo Marzuolo o Bianchetto (Tuber Borchii Vitt), il Tartufo Nero Estivo (Tuber Aestivum Vitt), il Tartufo Nero Uncinato (Tuber Uncinatum Ch) e il Tartufo Nero Pregiato (Tuber Melanosporum).
Curiosità
Il tartufo è un Fungo Ipogeo che vive e si sviluppa in simbiosi con le radici alcuni alberi ad esempio Pioppo selvatico, Salice, Nocciolo, Quercia, Tiglio.
Da queste piante si arricchisce di preziose sostanze come l’acqua (ben il 70%) e sali minerali e, dalla conformazione del terreno prende la forma e il colore che risulta più o meno sferica in base alla durezza della terra e un colore più giallastro nei terreni tufacei nel caso del Tartufo Bianco.
La parte superficiale del tartufo, denominata peridio, può essere liscia o rugosa e di colore variabile dal chiaro allo scuro. La parte interna, invece, che appare come "marmorizzata" viene chiamata gleba ed il suo colore varia dal bianco al nero o dal rosa al marrone. Il peridio, la gleba ed il tipico profumo che i tartufi emanano quando sono maturi, sono caratteristiche fondamentali per distinguere una specie dall'altra che matura in momenti diversi dell'anno.
La raccolta dei Tartufi è regolamentata da uno specifico calendario regionale e i tartufai devono essere in possesso di uno specifico “tesserino”. Il tartufaio esperto conosce bene il territorio e percorre i sentieri nei boschi con il fidato cane, e nelle prime ore della mattina lontano da occhi indiscreti, il cane addestrato riesce a fiutare nel terreno il profumo del tartufo giunto a maturazione che immediatamente viene “cavato” con estrema attenzione per non romperlo aiutandosi con il “vanghino”.
Il tartufo è un frutto molto raro e ricercato poiché qualunque danno alla natura e l’inquinamento fanno sì che non nasca per cui i territori di raccolta negli anni sono sempre più ristretti e le quantità rispetto al secolo scorso si sono ridotte. Inoltre essendo un frutto spontaneo e non coltivato viene raccolto in modeste quantità solo in alcune zone dell’Italia.
Le tartufaie (i luoghi votati alla raccolta), sono localizzate all’incirca in corrispondenza di ambienti particolari, con caratteristiche in grado di favorire e garantire a questo pregiato fungo la contemporanea presenza di piante simbionti e di terreni umidi, soffici e calcarei.
Come si conserva?
Essendo un prodotto altamente deperibile va consumato nel più breve tempo possibile per gustare al meglio l’aroma e l’afrore che emana.
Piccoli trucchi consentono però la conservazione del tartufo fresco fino ad una settimana quindi:
- Non lavare il tartufo fino al momento dell’utilizzo
- Avvolgere ogni tartufo in un panno o un tovagliolo di carta (che andrà cambiato tutti i giorni) e riporlo in un vaso di vetro che poi sarà chiuso ermeticamente.
Conservare in frigorifero.
Come si utilizza?
Al momento del consumo pulire il tartufo delicatamente sotto l’acqua fredda aiutandosi con uno spazzolino per eliminare ogni residuo di terra.
Il Tartufo va servito affettato a lamelle sottilissime (meglio con un Tagliatartufi) CRUDO su pietanze sia fredde che calde. Ottimo su tagliolini e risotti ma eccellente sulle UOVA AL TEGAMINO!
I nostri tartufi vengono selezionati accuratamente, spazzolati, controllati uno ad uno e divisi per qualità e dimensione, a questo punto sono pronti per essere venduti direttamente nel nostro STORE oppure spedito in tutta Italia o nelle principali città europee e del mondo con consegna in 24/48 ore.